Comune di Chieti

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Teatro Marrucino


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Il Teatro Marrucino nacque agli inizi dell'Ottocento, venendo costruito in soli quattro anni, dal 1813 al dicembre del 1817, su progetto del teramano Eugenio Michitelli, sulle mura perimetrali della Chiesa sconsacrata di S. Stefano e S. Ignazio. 

 Venne intitolato a San Ferdinando, in onore di Ferdinando I di Borbone, Re di Napoli e delle Due Sicilie. aggese, in base alle disposizioni di legge in materia di restituzione dei beni ecclesiastici, rivendicò la proprietà della vecchia Chiesa di S. Ignazio sulla quale era stato edificato il S. Ferdinando.


Lo spettacolo inaugurale, datato 11 Gennaio 1818, fu "La Cenerentola" di Gioachino Rossini.


Nel 1851 la struttura corse il pericolo di essere abbattuta. Tutti i cittadini più influenti della città si mobilitarono per ottenere la sospensione all’ordine di demolizione dato dall’Intendente del tempo, riuscendo ad evitare il peggio.

Nel giugno del 1861, dopo l’Unità d’Italia, il suo nome venne mutato in “Teatro Marrucino”, in ricordo di una popolazione italica che nell’antichità aveva abitato il territorio del quale Teate era stata la capitale. A dieci anni da questo evento, il Consiglio Comunale, per adeguare il centro di Chieti all’idea di grandezza propria di un capoluogo di provincia e per fargli conquistare “un posto tra le città intellettuali d’Italia”, previde, tra le spese ordinarie da sostenere nel 1872, una somma per i restauri da effettuare nel Teatro. L’incarico venne affidato all’ingegnere Luigi Daretti di Ancona il quale, come prima cosa decise di realizzare un quinto ordine di palchi (il loggione) e la scala d’accesso autonoma alla balconata per non passare per quelle interne. Dopo aver attentamente esaminato il progetto di Daretti, la Commissione (composta da cinque elementi nominati dal Consiglio per affidare l’incarico dell’esecuzione dei lavori) si accorse che l’aggiunta del loggione, senza modificare le forme e le dimensioni del teatro, avrebbe reso irregolari le sue proporzioni, e quindi si decise di dare una nuova forma alla platea. Il compito di realizzare quest’idea venne affidato agli architetti

Nel corso degli anni il Teatro Marrucino ha ospitato rappresentazioni teatrali e musicali di artisti prestigiosi, tra cui Eleonora Duse, Emma ed Irma Gramatica, Cesco Baseggio e Nanda Primavera. Nel 1904, inoltre, vi si tenne la prima rappresentazione abruzzese della tragedia La figlia di Iorio, di Gabriele D'Annunzio, che donò al teatro il manoscritto originale contenente il copione dell'opera.A partire dagli anni della Seconda guerra mondiale il teatro vide un periodo di declino che culminò con la chiusura negli anni cinquanta. Nel 1972, tuttavia, il teatro fu riaperto; il primo spettacolo fu nuovamente l'ouverture Cenerentola di Rossini. Dall'agosto 2001 esso è stato riconosciuto Teatro Lirico d'Abruzzo con la Legge Regionale nº 40/2000 della Regione Abruzzo e, nel 2003, ha acquisito il titolo di Teatro di Tradizione



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