La Chiesa di Santa Chiara è sicuramente l’edificio barocco più rappresentativo della città. Tipologicamente Santa Chiara ricalca esempi di altre Chiese conventuali abruzzesi del ‘600-‘700: impianto ad aula con tre cappelle per lato. La decorazione tipicamente barocca è visibile soprattutto nei ricchi stucchi, nella finta cupola e nel presbiterio.
Gli artefici delle opere in stucco sono di scuola lombarda. L’affresco centrale della volta è di Raffaele del Ponte, pittore chietino della prima metà dell’ottocento, e raffigura l’Assunzione della Vergine. La pala dell’altare maggiore è di G. B. Spinelli e raffigura la Pentecoste così come la pala della terza cappella di destra, partendo dall’ingresso, che rappresenta la Madonna con Bambino, San Francesco e San Giuseppe.
Il recente restauro, eseguito grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti, ha restituito alla chiesa gli originari colori pastello che contribuiscono a mettere ancora maggiormente in risalto i pregevoli stucchi ricchi di significati allegorici. Da notare l’altare dedicato a Santa Chiara, terzo a sinistra partendo dall’ingresso, con pala di Giovanni Maria Pozza risalente al XVIII sec e il primo altare a destra, sempre partendo dall’ingresso, con pala d’altre di Severino Galanti datata 1793 che raffigura Sant’ignazio e San Francesco Saverio. Da notare il pulpito in legno dipinto e dorato datato 1724. Vero capolavoro conservato nella Chiesa è l’organo di Adriano Fedri del 1778.