Comune di Chieti

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Palazzo della Provincia




Sorgente sul Corso Marrucino, accanto la Banca d'Italia, la Prfettura Regia di Chieti d'Abruzzo Citeriore fu istituita nel tardo Ottocento, trasformando il convento di San Domenico, e nel 1913 l'edificio della nuova Prefettura venne completato affacciandosi sul Corso, abbattendo la chiesa rimasta. La costruzione del palazzo fece parte del piano di qualificazione della strada grande di Chieti, che proprio all'altezza del sagrato della chiesa si restringeva notevolmente. Il convento era molto antico, risalente alla metà del XIII secolo, e fu uno dei maggiori centri di vita religiosa Teatina, i frati vi crearono una farmacia ricca di medicinali, forniti ai poveri, una copiosa biblioteca, andata perduta, e una scuola di novizi. Con decreto del 1808 di Gioacchino Murat, il convento fu soppresso, i Domenicani ripartiti in case monastiche della Provincia, l'edificio destinato ad alloggio degli uffici dell'Intendenza d'Abruzzo Citeriore, e la chiesa venne concessa alla Confraternita del Santissimo Rosario.In vista dei progetti del 1885 di allargare la strada del Corso Gagliani, come si chiama allora il Marrucino, nel 1913 la chiesa venne abbattuta, poiché la Confraternita per vent'anni si oppose in ogni maniera alla distruzione, finché non accettò il trasferimento nel Collegio di Sant'Anna degli Scolopi, che attualmente porta l'intitolazione a San Domenico al Corso. La monumentale facciata sul Corso è opera dell'ingegner Giulio Mammarella, che realizzò anche i portici, conclusi nella realizzazione nell'anno 1928. Durante gli scavi per la costruzione vennero scoperti anche fondaci e cisterne d'epoca romana, poiché l'antico Corso di Chieti era la via Tecta, accessibile dal vicino Palazzo de' Mayo. Il palazzo ospita la Provincia e la Prefettura di Chieti, la facciata sul Corso è scandita alla base da un ampio porticato ad archi, scanditi da grosse colonne-pilastri in bugnato grezzo, con sorta di capitello circolare ornato da festoni floreali e frutti. Dagli zoccoli che si innalzano dal mensolone della cornice marcapiano, si trovano gli altri due settori del palazzo, sempre ripartiti dalle paraste e dalle colonne cilindriche e capitello corinzio: il primo ordine di finestre propone sempre lo schema binato del timpano a triangolo-semicerchio, il secondo ordine ha architrave semplice, infine il cornicione finale su mensole inginocchiate propone sempre rilievi a festoni di frutti e vegetali.

Le aperture nei portici ospitano attività commerciali, lo storico Caffè Vittoria, e l'accesso mediante scalone alla Prefettura. La Sala di Rappresentanza è decorata da affreschi tardo classici, con lampadari, motivi geometrici vegetali e floreali, e riquadri d'ispirazione mitologica, mentre le tele sulle pareti sono di pittori abruzzesi come Michetti e Cascella. In particolare Michetti realizzò un grande affresco nella Sala Consiliare che propone scene di vita Abruzzesi in omaggio al secolare lavoro di campagna, montagna e pesca




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