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Dissesto idrogeologico, al via la procedura per gli interventi di messa in sicurezza della zona viadotto, Santa Maria e via Arenazze


Pubblicato mar 3 gennaio 2023 alle 14:29

Sindaco e assessore Rispoli: “Affidati gli incarichi tecnici per i primi passi a tutela dell’incolumità”.


Chieti, 3 gennaio 2023 – Online la determina dirigenziale con l’affidamento degli incarichi ai professionisti tecnici per la realizzazione dei primi interventi di messa in sicurezza delle aree colpite dal dissesto idrogeologico nella zona del viadotto Gran Sasso, di via Arenazze e Santa Maria. Si tratta di un primo passo reso possibile dai finanziamenti della legge regionale n. 145 del 2018, pari a 2 milioni di euro.

 

La determina nel link: https://ww2.gazzettaamministrativa.it/opencms/opencms/_gazzetta_amministrativa/albo_pretorio/_abruzzo/_comuni/_chieti/determinazioni/2022/Pratica_1672334896254/doc22_01400.pdf

 

“Si tratta di interventi attesi e importanti perché avviano un cammino di messa in sicurezza, controllo e monitoraggio a cui la nostra Amministrazione tiene molto e che considera una delle maggiori priorità della città – così il sindaco Diego Ferrara e l’assessore ai Lavori Pubblici Stefano Rispoli - Procediamo con gli incarichi perché la struttura comunale non ha al suo interno personale specifico da destinare allo scopo, con l’ufficio tecnico del V settore abbiamo posto le basi dell’azione, il Responsabile unico del procedimento resta il nostro ingegnere Tommaso Colella, che fra le varie attività del settore si occupa principalmente di prevenzione e interventi sul  dissesto idrogeologico. Con le somme avremo a disposizione 5 professionisti fra ingegneri, architetti, geologi, geometri e archeologi che ci supporteranno per i primi interventi finalizzati alla messa in sicurezza dell’area. Non esiste al momento un allarme imminente, ma la zona è da tempo interessata da cedimenti del suolo in vari punti, su cui è indispensabile intervenire, tant’è che vi sono condomini già svuotati e altri in via di sgombero proprio per tali motivi. Si procederà innanzitutto con: la realizzazione di percorsi in sicurezza per i pedoni, a tal fine sarà interdetto il marciapiede di via Gran Sasso in corrispondenza della spalla ovest del viadotto a tutela del dissesto dell’adiacente muro di cinta; sarà interdetta anche l’area di viale Gran Sasso a ridosso del versante del Fosso di Santa Chiara; si procederà al ripristino della pavimentazione dissestata lungo la spalla ovest del viadotto e all’installazione dei primi strumenti di monitoraggio dell’area. Si continuerà poi in base alle specifiche competenze dei professionisti individuati per la progettazione definitiva ed esecutiva e la realizzazione degli interventi di messa in sicurezza della zona.

Negli ultimi mesi abbiamo inoltre avviato un’importante sinergia oltre che con l’Agenzia di Protezione civile regionale, a cui abbiamo chiesto di poter vedere riconosciuto lo stato di emergenza per le aree cittadine già interessate dal fenomeno, anche con la Facoltà di Geologia dell’Università d’Annunzio e in particolare con il professor Nicola Sciarra, grazie a cui stiamo monitorando l'area,  in cui risiede una popolazione di circa 2.000 persone e dove insistono edifici già sgomberati o evacuati. Per la prima volta accade a Chieti che si agisca in modo così strutturato, pensando a un’azione di intervento e di monitoraggio. Proseguiamo lungo questo percorso per avere una mappatura più approfondita e uno studio più puntuale sulle varie situazioni di rischio. Si auspica di riprendere e potenziare il progetto Chieti, che ha previsto interventi su tutto il territorio comunale. Lavorare sull’area è necessario, al contempo siamo alla ricerca di ulteriori finanziamenti per dare risposte anche alla zona di Sant’Anna, Colle Marcone e le altre”.


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