La mostra “Matteotti in Comune. Storia, eredità e attualità della democrazia locale”, che potrà essere visitata fino al 15 marzo presso il palazzo della Provincia nella città teatina, è stata già allestita a Roma, in diversi comuni del nord Italia e a Firenze, presso la sede della Regione Toscana, e attraverso materiale d’epoca racconta la carriera politica di Matteotti, rapito e ucciso da una squadra fascista nel 1924. “La mostra approfondisce una caratteristica forse meno conosciuta del percorso di Matteotti, ovvero la sua lungimiranza da amministratore”, dichiara Angelo Radica, presidente di Ali Abruzzo. “Comprese la grande centralità e le potenzialità delle amministrazioni locali per la crescita della democrazia, a cominciare dall’aspetto sociale”.
"Un convegno e una mostra importanti per restituire tasselli alla storia e per ricostruire fatti che hanno segnato la politica di allora e di oggi - aggiunge il sindaco Diego Ferrara, vicepresidente di Ali Abruzzo - . Ha uno speciale senso dare spazio alla memoria di Giacomo Matteotti, nella città che venne definita "camomilla" per il poco risalto di quegli accadimenti. Chieti non chiude gli occhi e a cento anni dalla sua morte diventa parte attiva nella costruzione della memoria di Matteotti e delle ripercussioni che il suo assassinio ebbe ed ha sulla storia di uno dei periodi più bui della vita della nostra comunità".