Chieti 24 gennaio 2021 – Sulle offese a Melania Trump si inviano di seguito le dichiarazioni del sindaco Diego Ferrara e dell’assessore alle Pari opportunità Giancarlo Cascini.
“Per storia, cultura e appartenenza non trovo alcuna difficoltà a definire violento l’epiteto che nei giorni scorsi Alan Friedman ha rivolto alla ex First Lady Melania Trump e aggiungere la piena solidarietà dell’Amministrazione di Chieti a tutte le manifestazioni di vicinanza che ha ricevuto in questi giorni – così il sindaco Diego Ferrara - Quando i diritti e la dignità di un essere umano vengono offesi, non può che esserci una reazione di condanna, a maggior ragione quando ad alzare i toni è chi dovrebbe avere con la realtà un rapporto obiettivo e deontologicamente alto, essendo un operatore della comunicazione.
Esecrabile quell’aggettivo, come lo sono tutti i comportamenti che violano non solo la dignità e la condizione delle donne, ma delle persone, a prescindere dal genere, per via della loro razza, per il credo religioso, per le appartenenze politiche, per le condizioni economiche: mi sento di poter rappresentare la città nel dire che la vera civiltà è capiente e tratta il prossimo, qualunque esso sia, con rispetto, sempre.
Ed è a questo punto di vista che daremo spazio nel governare la nostra realtà, che è sicuramente distante dai fatti e dalle polemiche che hanno accompagnato la vicenda a livello internazionale, ma è vicina a Melania e a tutti quanti coloro che ogni giorno vengono ingiustamente offesi o vedono i propri diritti e la propria condizione calpestata.
Sarà mia premura dare uno stimolo tangibile a questa posizione, avviando al più presto l’iter per la composizione della commissione pari opportunità, che saprà affiancare gli altri organismi istituzionali e intervenire quando serve contro ogni tipo di violenza e sopruso e a favore di un percorso che veda le donne protagoniste, com’è naturale e giusto che sia”.
"Come titolare della delega alle Pari Opportunità, come politico e come uomo, esprimo riprovazione per l'epiteto usato dal giornalista Alan Friedman nei confronti della signora Trump – aggiunge l’assessore Giancarlo Cascini - Anche nella schiettezza del linguaggio comunicativo non andrebbero mai superati i limiti del rispetto della persona, specie quando certe definizioni coinvolgono l'identità di genere. Noto, infine, come anche certi intellettuali, che si auto iscrivono alla categoria dei progressisti, possano incorrere in infortuni che denotano la persistenza di pregiudizi profondi e che sono estranei alla cittadinanza che rappresentiamo e alla cultura che informa l'attuale Amministrazione”.
Sulle offese alla Trump si esprime anche l’Intergruppo consiliare Diritti, donne e opportunità.
“Apprendiamo dalla stampa che la collega consigliera Emma Letta chiede al Sindaco Ferrara una pubblica presa di posizione e condanna per le parole offensive e denigratorie sulla signora Melania Trump da parte del giornalista economico Alan Friedman – così le consigliere dell’Intergruppo - Come Intergruppo Donne (gruppo trasversale di cui la consigliera della Lega è parte, come ha giustamente specificato e di cui ci auguriamo partecipi ai lavori) non possiamo che apprezzare e condividere l’indignazione espressa dalla sua presa di posizione e rilanciarla. Dobbiamo farlo nostro malgrado a posteriori, visto che i fatti si riferiscono a diversi giorni fa, ma sicuramente con condivisione di intenti nella certezza di trovare immediato ascolto e accoglimento da parte del Sindaco Ferrara, che della correttezza e appropriatezza di linguaggio e comportamento nei confronti di tutti, e ancor di più delle donne, ha fatto, da sempre, stile di vita personale nonché specifica linea di conduzione politica.
Bene ha fatto la collega consigliera Letta ad accendere i riflettori sul deprecabile fenomeno del linguaggio denigratorio, sessista, discriminatorio e lesivo della dignità umana, di cui ancora oggi la donna è fatta oggetto e che si inquadra, appunto, con riferimento alla Convenzione di Istanbul, come vera e propria violenza di genere. Come bene ha fatto a sollevare il dibattito anche nella nostra città che, per quanto piccola e distante dalla complessa realtà americana, non è sicuramente esente da forme di violenza verbale che anzi, spesso, troviamo nei toni, anche impliciti e nei modi, anche politici, riprodotti e traslati fin dentro le nostre sedi istituzionali, oppure che vediamo veicolati proprio da quelli che per primi dovrebbero essere di buon esempio, fosse altro che per l’esperienza che rivendicano.
Toni che poco si addicono, poi, a un noto esponente del mondo dell’informazione, qual è Friedman, un mondo che proprio perché “informa” la comunità perché alimentare la pubblica opinione, svolge sempre una funzione pubblica e avrebbe dovuto prendere le distanze da quella definizione, perché offensiva per la pari dignità delle donne, ovunque.
C’è da indignarsi infatti nel sentir definire “escort” l’ex First Lady americana, tanto quanto nel vedere una “bambola gonfiabile” con le sembianze della Presidente della Camera, portata sul palco di un qualunque comizio di Partito. C’è da indignarsi nel sentir definire una donna pubblica “accompagnatrice”, tanto quanto nel sentire una ragazza che fa il proprio lavoro appellata come “sbruffoncella fuorilegge”. Ha ragione la consigliera della Lega: c’è da indignarsi e tanto, anche quando una donna straniera (al pari della signora Trump) viene pubblicamente offesa con uno “zingaraccia”.
C’è da indignarsi, preoccuparsi, prendere posizioni e denunciare, ma sempre.
Ringraziamo dunque la nostra collega che ha oggi messo nero su bianco l’importanza di certi concetti e valori che facciamo sicuramente nostri per le prossime attività e iniziative che come Intergruppo porteremo avanti allorché l’allentamento delle prescrizioni Covid ce lo consentiranno”.