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Comitato ristretto su situazione debito sanità


Pubblicato ven 13 settembre 2024 alle 18:28

“La Regione chiarisca al più presto le accuse di definziamento lanciate da Schael. La situazione del comparto è palesemente critica, il piano di razionalizzazione non può essere di razionamento”


“Dopo una analisi critica, dettagliata e approfondita dei singoli punti del piano di razionalizzazione, che abbiamo fatto nella riunione di oggi del comitato ristretto Asl 02, chiederemo un urgente confronto di chiarimento fra l’assessore alla Sanità e il DG Thomas Schael per avere risposte sulle accuse di definanziamento che il manager mette nero su bianco nel documento. Se fossero vere, la Regione dovrebbe compensare le risorse, ma se la linea dell’assessore Verì fosse invece confermata, sotto accusa è la gestione dei fondi ad opera del vertice aziendale. In ogni caso il 7 ottobre prossimo alle 11 nella sala consiliare del Comune di Atessa convocheremo l’Assemblea di tutti i sindaci della provincia, perché dai dati del Piano emerge un deficit in ascesa che ha come conseguenza la riduzione di prestazioni e servizi peraltro già in atto, ma non è altrettanto chiaro che le misure di “razionalizzazione” indicate dal direttore generale siano in grado di tenerlo sotto controllo. Per tale ragione è indispensabile che il territorio abbia la fotografia attuale della situazione e degli scenari a tutela della comunità e dei diritti dei cittadini su salute e cure”, così il presidente del Comitato Ristretto Diego Ferrara e i sindaci componenti Giulio Borrelli, Francesco Menna, Massimo Tiberini e Agostino Chieffo.


“La situazione è più che critica e per questo sembrano fuori luogo la baruffa e lo scaricabarile fra la parte politica e quella gestionale, sia perché l’azione a vantaggio dell’utenza rende le due parti inscindibili e se ci sono responsabilità, devono essere accertate e affrontate con altrettanto chiare conseguenze e sia perché non è possibile che la sanità continui ad essere amministrata male – ribadiscono i sindaci - . A dirlo non è il Comitato, che com’è noto, non fa politica, ma sono gli stessi dati che si leggono nel piano, che attesta una fotografia poco edificante. In primis sulla mobilità passiva: il timore da noi più volte sollevato circa l’aumento dei pazienti in fuga dai presidi e servizi territoriali è confermato, perché il disavanzo della mobilità passiva è tornato a crescere, dopo un’illusoria diminuzione verificatasi nei due anni di pandemia. Il saldo negativo complessivo della mobilità passiva (infraregionale, extraegionale, internazionale), infatti, passa da 69.814.259 euro del primo trimestre del 2024 a 73.937.595 tendenziale del secondo, in particolare: - 38.536.126 per mobilità passiva extraregionale e - 35.943.086 euro per mobilità passiva infraregionale (tra le ASL abruzzesi). È evidente che non basta dire che la provincia è divenuta “poco attrattiva” come afferma il DG, ma bisogna capire perché e quali carenze organizzative generano tale e tanta vulnerabilità che non possono essere attribuite alla mancanza di competenza dei medici, da anni in trincea con tutto il personale sanitario, bensì alle mancanze della governance, che sono altra cosa. Infine, ci sia consentita un’ultima annotazione: lo stesso assessore alla Sanità ha pubblicamente annunciato che si ritiene conclusa l’istruttoria del piano di razionalizzazione e che adesso si aprirà il confronto con i sindacati e con la deputata Commissione consiliare regionale (la V), considerati i ritardi, il decisore politico non sembra, dunque, affatto interessato ai giudizi e confronti con i Comitati Ristretti dei Sindaci, come d’altronde testimonia la storia pregressa. Ne prendiamo atto, ma noi continueremo, con onestà e trasparenza, a svolgere il ruolo che ci hanno affidato i sindaci della provincia di Chieti e a riferire a loro le ragioni dei nostri giudizi”. Nota del 13 settembre 2024


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