“Ripristinare una stanza nel Pronto Soccorso di Chieti da adibirsi a “Stanza Rosa per le donne vittime di violenza, secondo le caratteristiche e funzionalità previste dalle disposizioni vigenti.” Questo il contenuto della mozione dell’intergruppo consiliare Diritti, Donne e Opportunità per il prossimo Consiglio Comunale.
L’atto è stato presentato oggi con l’obiettivo di riaprire la stanza rosa nel reparto di emergenza dell’ospedale di Chieti, spazi dedicati in base al Codice Rosa istituito dalla legge regionale n. 17 del 23/06/ all’interno dei pronto soccorso regionali che operino in continuità 24 ore al giorno per 365 giorni l’anno. Una richiesta, e soprattutto un’azione concreta, che arriva in un momento anche simbolico, avvicinandosi la data del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
“Si chiede all’Amministrazione di adoperarsi perché quella stanza torni operativa in tempi rapidi, o quanto meno che sia tempestivamente individuato e predisposto altro luogo all’interno del Pronto Soccorso da adibirsi a “stanza rosa” – esorta la mozione, promossa dalla consigliera PD Barbara Di Roberto e unanimemente condivisa dall’intero gruppo - Ha un senso farlo adesso anche per la nuova condizione di forzata convivenza che deriva dal nuovo lockdown e come risposta all’allarme lanciato dall’Oms, perché paura e l’isolamento innescano aggressività e violenza, tanto che dopo il primo stop, a primavera, i fenomeni di violenza sulle donne sono sensibilmente aumentati. La stanza rosa accoglie problematiche da affrontare dal punto di vista non solo sanitario, ma assicura una rete di tutele e di assistenza anche di tipo psicologico e sociale, oltre che essere primo luogo in cui spesso la donna arriva a prendere consapevolezza della situazione di violenza subita, che non si concretizza soltanto nelle lesioni del corpo. Il Protocollo Codice Rosa e la creazione della stanza dedicata, sono state prontamente adottate nel Pronto Soccorso dell’Ospedale di Chieti, infatti e in corrispondenza a quanto detto, sotto la direzione dell’allora Primario Maria Di Felice proprio nel 2016, ma allo stato attuale la stanza è stata dismessa per essere invece destinata al percorso Covid.
Scopo della mozione è, dunque, riattivare attraverso l’Amministrazione comunale, l’intero cammino di cui la stanza-ambulatorio è approdo e trovare una soluzione che ne consenta la riapertura, nella consapevolezza piena che l’emergenza sanitaria da coronavirus ha determinato scelte di riorganizzazione e destinazione di spazi all’interno delle strutture sanitarie e anche del lavoro che il personale ospedaliero sta facendo”.