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Palazzo Nolli, ecco come rinascerà uno dei luoghi più amati e importanti del patrimonio storico della città


Pubblicato ven 4 aprile 2025 alle 15:18


Chieti, 4 aprile 2025 – Partiti i lavori di rigenerazione delle ex scuole Nolli, un intervento finanziato con fondi PNRR per circa 3.400.000 e appaltato alla ditta teatina Coged di Alberto De Cesare. Oggi la conferenza congiunta fra Comune, Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Chieti e Pescara, direttore dei lavori e ditta esecutrice. A illustrare gli interventi gli assessori a Lavori Pubblici e Politiche sociali Stefano Rispoli e Alberta Giannini, la funzionaria SABAP Emanuela Criber, presente con lo storico Federico Giannini, il direttore dei lavori, Lorenzo Leombroni, i responsabili della ditta che li effettuerà.

“La rinascita di Palazzo Nolli fa parte dei dieci interventi di rigenerazione e rifunzionalizzazione urbana finanziati con i fondi del PNRR, che si aggiunge a interventi importanti su palazzi storici come Eden, Massangioli e Principessa di Piemonte per restituire un’identità al centro storico e una risposta anche ai servizi alla cittadinanza – così l’assessore ai lavori Pubblici Stefano Rispoli - . Questi spazi hanno una storia importante, quella della famiglia Nolli che fra i suoi membri ha avuto forze un camerlengo, Antonio, fondatore del Palazzo, un ministro, un deputato e un sindaco di Napoli a cavallo fra 700 e 800, ma storicamente sono diventati parte della memoria cittadina come scuola. Li restituiremo alla comunità con finalità sociali, per la realizzazione di un centro diurno integrato che unisce la nostra azione a quella delle Politiche sociali, dell’assessora Alberta Giannini, ma anche di Mara Maretti, con la quale è stato impostato il lavoro. Si comincerà un percorso anche con le associazioni perché si proceda contemporaneamente ai lavori. Questa rigenerazione è importante innestata pure a quelle che saranno rese possibili dai fondi Pinqua, con la via dei conventi che ridaranno vita al centro storico in modo rispettoso dell’identità e della storia dei luoghi, ma con nuove funzioni”.

“Siamo veramente orgogliosi di essere riusciti a ridare vita anche a questo palazzo, con un indirizzo sul sociale – così l’assessora Alberta Giannini - . Da progetto diventerà uno splendido centro diurno per anziani, non un centro socio sanitario e con le dovute accortezze soprattutto per le persone autistiche, consentendo di avere a Chieti un riferimento per le persone che soffrono di autismo, soprattutto quelle adulte. La bellezza del palazzo deve essere goduta da tutta la città, come elemento fondamentale di inclusione sociale, studieremo interconnessioni fra i cittadini e le associazioni che si occupano di disabilità. Oggi sono particolarmente orgogliosa perché questi lavori e la rinascita che produrranno, saranno una risposta concreta per i cittadini più fragili. Ringrazio Mara Maretti in qualità di ex Assessore alle Politiche sociali che ha scelto questo progetto e che ho potuto successivamente rendere concreto, grazie al lavoro dell'Assessore Stefano Rispoli, dei dipendenti dei Servizi Sociali e dei Lavori Pubblici”.

 

“Questo e gli altri cantieri di rigenerazione di palazzi storici sono per la Soprintendenza motivo di attenzione e grande lavoro, questo palazzo in particolare è un luogo fortemente identitario per la città, sia per la originale proprietà dello stesso, appartenente alla famiglia Nolli e fondato da Antonio Nolli che è stato un importante personaggio politico per la città e anche a livello nazionale e sia per la funzione successiva che ha avuto di scuola elementare, un ruolo riconosciuto dall’intera comunità – così l’architetto Emanuela Criber, funzionaria della Soprintendenza - . Come per tutti gli altri luoghi della cultura interessati da riqualificazione abbiamo avviato sin da subito un nostro coinvolgimento sin dalla fase di progettazione attraverso continui sopralluoghi. Palazzo Nolli, più di altri immobili, ci ha riservato la sorpresa di volte che erano state coperte e che torneremo a mostrare, per la loro bellezza. Abbiamo avuto la fortuna di avere un’attribuzione della mano che ha probabilmente eseguito gli affreschi della sala maggiore, grazie al lavoro e all’esperienza del collega Federico Giannini: c’è una prima attribuzione di zecca a Giacinto Diano, autore della volta del Barbella, stiamo facendo approfondimenti, perché sono studi che viaggiano con il cantiere, ma ci concedono di riscostruire anche la storia di quello che è stato principalmente un palazzo di riferimento dalla città, dalla fine del ‘700 in poi, grazie alla famiglia fondatrice.  La nuova sorpresa sono opere dello stesso valore nelle volte adiacenti il salone di rappresentanza. Il fatto che il Comune decida di restituire alla città un patrimonio importantissimo che appartiene alla città, per noi è occasione di studio, ma ha un valore sociale e culturale importantissimi perché consentono di collocare questo patrimonio in una posizione di rilievo anche a livello regionale”.

 

“Svolgiamo attività di controllo dei lavori e della spesa perché vogliamo procedere secondo i tempi scanditi del PNRR – così il direttore dei lavori Lorenzo Leombroni - , oltre a gestire una fase avviata con la Soprintendenza di ricognizione dei luoghi che è stata già importante e che ci motiva a svolgere un intervento di qualità finalizzato al riuso dell’edificio, ma ispirato dalla tutela perché questo palazzo ha una valenza culturale importante. Per noi è un onore agire in questo senso, supporti anche dall’impresa e a quasi sedici anni dalla chiusura di questo luogo a causa del sisma.è significativa anche la restituzione del cantiere alla città, per avviare un nuovo inizio”.

 

N.B. Il dipinto murale del salone d’onore di


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