Chieti, 22 aprile 2021 – Sì del Consiglio comunale al piano di riequilibrio pluriennale, durante la lunga seduta dell’assise pubblica, approvati anche i provvedimenti relativi agli asili nido, all’Imposta municipale propria, all’alienazione dei beni immobili comunali e al regolamento del canone patrimoniale di concessione, autorizzazione ed esposizione pubblicitaria e occupazione delle aree e spazi pubblici. Per quanto riguarda il piano, sono stati 21 i voti favorevoli, 1 i voti contrari, 3 gli astenuti. Hanno abbandonato l’aula i consiglieri dei gruppi di Lega, Fratelli d’Italia e Udc.
“È stata una seduta carica di responsabilità e consapevolezza – così il presidente del Consiglio comunale Luigi Febo – La responsabilità di cambiare in meglio le sorti economiche e finanziarie dell’Ente, compiendo scelte importanti quanto obbligate per salvare la città dal fallimento. La consapevolezza che la strada del riordino dei conti è l’unica via percorribile per affrontare il debito accumulato negli anni e negli anni più volte denunciato da chi è stato opposizione e oggi è divenuto classe dirigente. Per anni, da minoranza, abbiamo gridato preoccupati dall’accumularsi del disavanzo, perché chi governava la città facesse qualcosa, un auspicio che è rimasto purtroppo senza alcuna risposta. Oggi sappiamo bene tutti che il piano è l’ultimo treno capace di allontanare la città da un nuovo dissesto e sappiamo anche che Chieti ci è salita con tante speranze.
In dieci anni non si sono presi la responsabilità delle proprie azioni di fronte la città. I tagli ci sono stati, ma in passato e non siamo stati noi a farli: 300.000 euro tolti ai servizi sociali, la chiusura degli asili nido, l’eliminazione del trasporto scolastico, solo nel 2018, l’ipotesi di vendita della farmacia e la chiusura del mattatoio comunale e potrei andare avanti, andando indietro anche a quando si parlava della chiusura di Teate Servizi. Bene, oggi è successo proprio il contrario: era molto facile andare verso il dissesto e scaricare agli altri le responsabilità dello stato dei conti comunali. Ma non è per questa ragione che siamo stati eletti.
Io mi sarei aspettato un supporto dai consiglieri che hanno governato prima di noi, perché in fondo stiamo risolvendo problemi che non sono stati affrontati, invece non solo si sono defilati abbandonando l’aula, ma continuando a negare ciò che la loro azione ha prodotto. Oggi ci stiamo prendendo una grande responsabilità e lo stiamo facendo con un impegno altrettanto grande. Lo facciamo con le azioni che metteremo in campo, faremo il possibile, senza promettere cose che non si realizzeranno. Io sono convinto che riusciremo a dare alla città di fare quello scatto di orgoglio per tornare ad essere capoluogo di provincia, per questo abbiamo votato questo primo tassello della manovra di riequilibrio.
Bisognerà lavorare duro e uniti per avviare un nuovo corso non appena il piano sarà operativo e per restituire una rotta alla città, ma siamo certi che dare nuovi servizi e assicurare una migliore qualità di quelli esistenti, oltre ad essere una strada valida e capace per andare avanti, sia un diritto prioritario di ogni cittadino di Chieti”.
“Quella di oggi è stata una seduta speciale del Consiglio Comunale, perché ci ha visto coinvolti come cittadini e come amministratori”, così il sindaco Diego Ferrara e la Giunta sull’approvazione del piano.
“Il piano di riequilibrio finanziario pluriennale che è stato approvato, non è lettera morta, né un atto burocratico, è materia viva, perché c’è dentro il futuro di Chieti e di noi cittadini – riprendono - ma contiene anche il presente, su cui è già iniziata un’opera di risanamento propedeutica al piano e che noi abbiamo avviato sin dal primo giorno di governo della città. Da allora stiamo facendo di tutto per restituire alla città i suoi diritti, a partire dalla trasparenza, passando via via per i servizi e i sostegni che un Comune può dare. Non abbiamo tenuto nascosto nulla a nessuno e chi lo afferma è in malafede. Abbiamo lavorato alacremente a un piano composito che ci dia la possibilità:
· di portare a termine le grandi opere iniziate;
· di attuare un piano regolatore che sfati il pregiudizio di una città respingente;
· di tutelare il decoro della città l’ambiente perché cresca in modo sostenibile;
· di dare agli eventi culturali la forza per diventare un valore aggiunto per il comparto economico e turistico, in modo da sostenerlo;
· di potenziare i servizi, soprattutto quelli sociali e la capacità di rispondere come Pubblica amministrazione;
· di incentivare la ripresa che dovrà seguire la pandemia.
Con l’approvazione abbiamo condiviso una strada per arrivare a tutto questo, ma, in verità, la nostra azione di riequilibrio è cominciata dal primo giorno di governo della città e accompagna anche l’approvazione di questo importante documento, che è stato preceduto da alcune decisioni e atti propedeutici, all’ordine del giorno anche nella seduta di odierna. Siamo arrivati sin qui sentendo anche il peso delle nostre decisioni, perché non è facile prendere atto di un debito così alto, ma con la consapevolezza che tutto questo deve fare un’Amministrazione nelle condizioni in cui si trova il Comune oggi. Vogliamo a tal proposito ringraziare tutti coloro che in questi mesi si sono prodigati, con noi, per analizzare e trovare soluzioni alla situazione: la struttura amministrativa comunale, i consiglieri, anche i cittadini che ogni giorno ci chiedono di capire come si sia potuti arrivare fin qui e cosa da qui in poi si potrà fare.
Non abbiamo alternative percorribili. Né chi ha avversato il piano ne ha poste. Non possiamo fare finta che la situazione non sia importante. Possiamo però assicurare che tutto ciò che si potrà migliorare a vantaggio della comunità, sarà migliorato, per questo serve la collaborazione di tutti e non le polemiche sterili.
E serve anche il coraggio che a qualcuno, forse, è mancato. Serve perché questa è un’azione difficile, perché finito il momento dell’analisi, cominci quello delle scelte”.
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