Chieti, 5 marzo 2021 – L’Anac, Autorità nazionale anticorruzione nel parere emesso in merito all’appalto per le mense scolastiche, valida la linea intrapresa dall’Amministrazione assicurare il servizio dai disagi e dalle difformità riscontrate dall’appalto prorogato dal precedente esecutivo cittadino. La richiesta di chiarimenti era sorta dopo diversi e importanti disservizi riscontrati agli inizi di ottobre, che avevano portato la Giunta Ferrara a procedere con un nuovo appalto.
“La proroga tecnica era legittima, come lo è il bando che abbiamo promosso quando i disservizi sono diventati tali e tanti da non consentirci di continuare con l’attuale gestore, questo dice chiaramente l’Anac nel parere richiesto – specifica l’assessore agli Affari Legali Enrico Raimondi – Sono tre i punti in cui si articola la decisione emessa dall’Autorità lo scorso 24 febbraio: rientra nell’esercizio della discrezionalità tecnica propria della stazione appaltante, quindi il Comune, individuare una base d’asta congrua e tale da garantire la qualità delle prestazioni e non penalizzare alcuno dei possibili concorrenti, a maggior ragione, aggiungiamo, a fronte dei disservizi legati proprio alla qualità del cibo servito ai bambini e al mancato rispetto di diete e regimi alimentari speciali peraltro chiaramente previsti dal capitolato. Così anche l’indicazione dei costi della sicurezza da interferenza è appannaggio della stazione appaltante, ma il punto sostanziale che chiarisce il buon operato dell’Amministrazione è quello inerente la riapertura dei termini da noi effettuata per il buon esito dell’appalto, definita dall’Anac non solo legittima e corretta a livello procedurale, ma anche relativamente all’evidenza, avendo avuto da parte dell’Ente, la medesima pubblicità degli atti di gara e richiesti dalla situazione. Il nostro compito era e resta quello di assicurare a una parte sensibile della nostra comunità, i bambini, un servizio di qualità, sicuro e rispondente anche, a condizioni speciali dal punto di vista alimentare, che non possono essere non valutate o trattate con la superficialità a cui abbiamo dovuto porre rimedio”.