Tutte le scuole cittadine che avessero necessità potranno avvalersi del servizio pronto scuola.
L’emergenza sanitaria non ferma le attività didattiche a distanza e il Comprensivo Scolastico 3 di Chieti, grazie al prezioso supporto dei volontari delle Associazioni di Protezione Civile che compongono il C.O.C., nello specifico il Nucleo Operativo Teate, venerdì 24 aprile terminerà la consegna dei notebook e dei tablet presso le abitazioni degli studenti di terza media del Comprensivo diretto da Maria Assunta Michelangeli. Sono oltre 50, i sussidi informatici in dotazione del Comprensivo, consegnati dal N.O.T., già prima di Pasqua, agli studenti delle scuole primarie di Via Amiterno, Via Lanciano e Via Pescara e della Scuola secondaria di primo grado “V. Antonelli” che consentiranno ai ragazzi di poter seguire la didattica a distanza con i propri docenti in questa fase di emergenza da Coronavirus.
I volontari della Protezione Civile del Comune, insieme all’Assessore alla Pubblica Istruzione Carla Di Biase, nelle ultime settimane hanno creato un canale di comunicazione diretto con gli Istituti Comprensivi e con le altre scuole che hanno chiesto aiuto nella gestione del servizio. L‘attività è iniziata già a marzo con le consegne dei dispositivi e proseguirà assecondando le esigenze dei 4 Comprensivi e delle scuole che ne faranno richiesta.
«Le strumentazioni tecnologiche – fa sapere l’Assessore Di Biase - sono state consegnate anche alle famiglie degli studenti del Convitto Nazionale “G.B.Vico”, a quelle dell’Istituto d’Arte di Chieti, agli studenti del Liceo Scientifico “F. Masci” e agli alunni del Comprensivo 2 diretto da Giovanna Santini. Siamo in contatto con i dirigenti degli altri istituti cittadini - commenta l’Assessore - e qualora dovessero decidere di avvalersi del servizio “pronto scuola” noi ci saremo. È una azione importante che permetterà di colmare il divario digitale e consentirà a sempre più ragazzi lo svolgimento della didattica a distanza. Solo attraverso una scuola inclusiva sarà possibile far crescere i nostri giovani».