Chieti, 22 gennaio 2021 – È online da alcune settimane il bando, “Famiglie e Commercio”, un’ulteriore attività in favore della cittadinanza colpita dalla pandemia che consiste in una distribuzione di buoni d’acquisto alle famiglie teatine economicamente più esposte agli effetti della pandemia, spendibili esclusivamente presso gli esercizi commerciali ed i pubblici esercizi che hanno sospeso l’attività durante il lockdown. L’avviso è dunque rivolto alle famiglie che potranno fare richiesta dei buoni dal 1 febbraio e agli esercizi commerciali cittadini, che possono aderire già dall’11 gennaio, data in cui è stato pubblicato il bando e fino al 31 gennaio.
“Ci preme fare arrivare ai commercianti cittadini un appello a partecipare al bando – così gli assessori all’Innovazione Sociale Mara Maretti e al Commercio Manuel Pantalone – in modo che le risorse possano essere più ampiamente distribuite sulla categoria, cosa che con un basso numero di esercenti partecipanti, rischia di non accadere. A tal fine abbiamo unito la nostra voce a quella delle associazioni di categoria e dei rappresentanti degli operatori, affinché l’invito arrivasse a destinazione, perché riteniamo che sia un sostegno che non possono farsi mancare, in quanto le famiglie che richiederanno i buoni, potranno spenderli solo fra le attività che hanno risposto e che quindi compaiono nell’elenco che stileremo quando potremo passare dalla fase dell’adesione a quella dell’erogazione dei buoni acquisto.
Il bando nasce dalla nostra esigenza di sostenere sia le famiglie che le imprese della città in questo momento di crisi che accompagna la seconda ondata della pandemia. Le risorse per l’iniziativa “Famiglie e Commercio” derivano dai fondi per il finanziamento di interventi di sostegno di carattere economico e sociale trasferiti dallo Stato, ai sensi dell’art. 112 bis del D.L. 19 maggio 2020, n. 34, per un importo complessivo di 100.000,00 euro. Partecipare è facilissimo, all’iniziativa si aderisce integralmente in forma digitale mediante l’utilizzo dell’APP SmartPA del Comune di Chieti, già impiegata positivamente per la procedura dei buoni alimentari, una scelta che abbiamo fatto per semplificare e rendere sempre più tempestiva la procedura di acquisizione e istruttoria delle istanze da parte dei nuclei famigliari e delle manifestazioni d’interesse da parte degli esercenti, potenziando così l’impiego e anche l’utilizzo dei mezzi telematici di comunicazione tra cittadini e Pubblica Amministrazione, come da norme vigenti in materia di transizione digitale”.
Come funziona
Commercianti. Gli esercizi commerciali e i pubblici esercizi interessati potranno rispondere registrandosi attraverso l’APP Smart PA entro il 31 gennaio 2021. Chi si renderà disponibile sarà condizionato all’accettazione dei buoni acquisto che il Comune rilascerà e verrà inserito in un elenco che sarà pubblicato sul sito istituzionale del Comune e sul materiale informativo dell’iniziativa. Sono ammessi a presentare il modulo di adesione gli esercizi commerciali e i pubblici esercizi in possesso dei seguenti requisiti:
· impresa scritta alla C.C.I.A.A. con sede o unità locale nel Comune di Chieti;
· impresa la cui attività è rimasta chiusa: in quanto in possesso di Codice Ateco per i quali i DPCM hanno sospeso l’attività durante il lockdown; per motivi comunque legati all’emergenza sanitaria da Covid-19 in corso;
· impresa che non si trova in alcuna condizione di esclusione di cui all’art. 80 del D.Lgs. 50/2016.
I buoni d’acquisto. I buoni acquisto sono personali e non cedibili, verranno erogati in tagli del valore di 50 euro ciascuno e potranno essere spesi entro il 30 giugno 2021. Si darà priorità ai nuclei familiari che non percepiscono altre forme di sostegno al reddito (reddito di cittadinanza con esclusione del reddito di emergenza) e l’assegnazione avverrà sulla base delle risorse disponibili secondo la graduatoria crescente del reddito ISEE ordinario e/o corrente delle istanze valide pervenute, con un limite per l’immissione in graduatoria di € 30.000 con l’attribuzione di un punteggio da 1 a 10, inversamente proporzionale all’ammontare del reddito.